Le Sale

La visita al Museo e’ disponibile su prenotazione con apposita guida o anche autonomamente seguendo un percorso tematico che attraversa le 10 sale e la segheria alla Veneziana

Sala I

Archeologia del taglio del legname e della zattera

Sala II

Archeologia della trasformazione del legno in oggetti d’uso

Sala III

Falegnameria e etnografia locale

Sala IV

Taglio del bosco e trasferimento al fiume

Sala V

Trasporto del legname fino al fiume e segno

Sala VI

La fluitazione del legname (stue battipalo)

Sala VII

La fluitazione del legname (cavalletti cidolo)

Sala VIII

Le segherie

Sala IX

La costruzione delle zattere

Sala X

Le navigazione delle zattere sul Piave e sui fiumi d’Europa

Piazzale esterno

Antica segheria alla veneziana datata 1883

Audioguide in lingua

Appositi codici (QRCODE) dislocati in ogni sala e inquadrabili attraverso la fotocamera del proprio cellulare, attivano un sistema di audioguide in lingua italiana, inglese e tedesca

  • La esposizione prende idealmente il via nella sala archeologica, dove si trova anche il ricordo del professor Giuseppe Sebesta a cui il museo è dedicato. La prima parte della sala 1 è dedicata alla…

  • Quando si parla di zattere e zattieri la loro storia si perde nella notte dei tempi, essendo lo sfruttamento dei corsi d’acqua per i trasporti una realtà ancestrale. Le prime testimonianze bellunesi sulla lavorazione…

  • La sala 3 è dedicata alla etnografia locale e all’impiego del legno nella quotidianità della Comunità locale. Si vedono esposti infatti strumenti di lavoro del legno e oggetti realizzati con le essenze

  • Ben raccontato attraverso i reperti e le riproduzioni di documenti visibili sui pannelli della sala 4 è la storia dell’esbosco in Veneto e la sua realizzazione pratica. Fin dal momento della…

  • Svariate erano le modalità con cui il legname prendeva la via che l’avrebbe portato al fiume. La scelta della metodologia di trasporto da parte del boscaiolo sottostava alle condizioni…

  • Prima di iniziare la fluitazione, i tronchi venivano segnati con appositi strumenti detti segnataie e tappati con delle piccole apposite accette. I segni e le tappe si componevano di una…

  • L’importante sezione dedicata alla fluitazione prende avvio con il ritorno al corridoio di ingresso snodandosi come un vero e proprio corso d’acqua attraverso il museo: fondamentale per…

  • Quando si parla di cidolo alla mente viene subito il paese di Perarolo, sorto nel XIV secolo proprio alla luce delle condizioni ideali che presentava il territorio alla confluenza tra il fiume Piave…

  • Al di sotto del cidolo di Perarolo di Cadore, erano le segherie che facevano la parte del padrone lungo le rive del fiume Piave fino a Longarone, tanto che i paesi che costellano ancora oggi…

  • Arriviamo finalmente a capire come il legname era assemblato in zattera, dialettalmente chiamata “zata”, la famosa chiatta costruita interamente di tavole di legname segato, la cui…

  • Non molti sono i documenti di zattieri e zattere che ci sono pervenuti, ma quelli che abbiamo sono di indubbia importanza ad iniziare dalla poca ma importante iconografia che qui…

  • Un bel disegno sintetizza il viaggio della zattera da Perarolo di Cadore a Venezia, condotta con una con una staffetta tra le squadre delle cinque confraternite di zattieri…

  • Nella seconda sezione di questa sala vi è altresì una serie di modelli di zattere dei fiumi Pirenaici, delle Alpi francesi, della Foresta Nera, del Reno, della Catalogna, della Francia, di…

  • Conclusa la sezione dedicata alle zattere plavensi ed europee, un altro modellino attira per la sua bellezza, il suo fascino e la minuziosità dei particolari: la ricostruzione del bucintoro ad opera di…

  • Nella seconda sezione di questa sala vi è altresì una serie di modelli di zattere dei fiumi Pirenaici, delle Alpi francesi, della Foresta Nera, del Reno, della Catalogna, della Francia, di…

     

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